Imperatore iraniano. Figlio di Rezâ Shah, salì al trono nel 1941 in
seguito all'abdicazione del padre. Superata la grave crisi politica dei primi
anni Quaranta con la firma di un trattato di alleanza e di mutua assistenza con
gli occupanti anglo-sovietici, nel dopoguerra avviò una politica di
modernizzazione del Paese. Nonostante le forti pressioni esercitate dal
Nazionalismo progressista e nonostante la crisi dei primi anni Cinquanta, quando
M. Mossadeq conquistò il potere,
P. riuscì a mantenere il
controllo del Paese. Negli anni seguenti assunse un atteggiamento oltranzista in
politica estera, e in particolare nei confronti dello schieramento occidentale,
che andò successivamente attenuando, mentre sul fronte interno
rafforzò la precedente linea politica autoritaria e paternalistica:
orientamento che fu definito
rivoluzione del trono, in quanto volto a un
totale rinnovamento delle strutture del Paese, senza tuttavia modificarne il
quadro istituzionale. Ciò non valse però a salvare il Paese dalla
profonda crisi di sfiducia istituzionale, dovuta anche alla politica rigida e
accentratrice di
P., che fu travolto e costretto ad abdicare nel 1979
(Teheran 1919 - Il Cairo 1980).